Come già accennato, molti artisti occidentali iniziarono ad amare e collezionare le stampe dell'Ukiyoe e spesso, non solo traevano ispirazione da esse ma addirittura ne facevano delle copie occidentalizzate. Prendo in analisi alcuni artisti:
Monet: la sua predisposizione nel dipingere spesso la natura è tratta proprio dalla filosofia dei giapponesi, essi infatti, sostenevano che l'uomo deve sempre essere a contatto con la natura e stabilire un rapporto con essa. Così comincia a seguire questi temi ispirandosi a stampe già esistenti come Levar del sole sulla costa di Futamigaura di Utagawa Kunisada da cui trae Scogli a Belle-lle, le donne di Neve a Asakusa (dalla serie otto vedute di posti celebri a Edo) di Utagawa Hiroshige da cui trae le sue donne con il parasole fino ad arrivare alle sue numerose rappresentazioni delle ninfee, dove inserisce spesso il ponte giapponese che si era fatto costruire nel suo giardino. Infine ritrae sua moglie in un bellissimo kimono rosso circondata da ventagli giapponesi.
Degas: le sue innumerevoli donne che fanno toilette sono tratte dalle Donne al bagno di Kitagawa Utamaro e dalle Donne che si lavano in un bagno pubblico di Utagawa Yoshiiku, e ancora le sue ballerine prendono ispirazione dagli studi, fatti da Hokusai, nella pagina del Manga in cui sono raffigurati i passi della Danza del servo.
Manet: rivoluziona il suo modo di dipingere, riprendendo dall'ukiyoe le varie tecniche di pittura inserendo tinte piatte, delineamenti di contoni, e in certi casi l'annullamentosia del chiaroscuro che della prospettiva, come in colazione sull'erba. Oppure, ritrae personaggi famosi accompagnati da stampe giapponesi come in Ritratto di Emile Zola.
Van Gogh: si innamora così tanto del Giappone da cercare il "proprio" Giappone in occidente, esattamente nella città di arles, dove dipinge Veduta di Arles con Iris in primo piano e Rami di mandorlo in fiore facendo riferimento agli Iris e al Susino in fiore e luna di Katsushika Hokusai, dipinge anche i suoi D'àpres, dove copia le stampe di Utagawa Hiroshige, e spesso ritrae se stesso con gli occhi a mandorla rappresentandosi come se fosse un bonzo.
Gauguin: anche molti suoi dipinti sono tratti dalle stampe giapponesi come Visione dopo il sermone dove i due lottatori sono tratti dai lottatori di sumo di Katsushika Hokusai, alcuni dipinti invece riprendono dalle stampe ukiyoe la struttura come La belle Angele dove si ispira alla Veduta del boschetto di Suijin e del villaggio di Sekiya presso Masaki (dalle cento vedute) di Utagawa Hiroshige, mentre le sue tele Tahitiane Fatata de miti e Mahana no ayua sono ispirate rispettivamente alle Pescatrici presso una costa rocciosa di Tsukoka Yoshitoshi e Un uomo guarda delle pescatrici di Utagawa Kunisada.
4 commenti:
Ne avevo letto qualcosa (si chiama Giapponismo, vero?).
Ma non mi ricordo di aver mai visto i quadri in parallelo.
Gli scambi di questo tipo fra le culture sono sempre interessanti, specialmente quando poi non sono semplici copie ma una reinterpretazione (e in questo i giapponesi sono maestri) in base a valori autonomi.
Si, si chiama Giapponismo all'italiana, un paio di anni fa ho letto molti libri su questa corrente e quando ho visto i dipinti messi a confronto mi ha interessato parecchio. Prima non pensavo che artisti occidentali di una corrente artistica molto famosa, come l'impressonismo, si fossero ispirati a stampe e disegni giapponesi, infatti questo particolare viene smesso omesso nei libri di storia dell'arte..
In che senso i giapponesi sono maestri nella reinterpretazione? in questo caso sono loro che sono stati reinterpretati e non iceversa:)
Si si intendevo che in tanti altri casi i giapponesi hanno preso tanto dall'estero per poi rielaborarlo.
Un altro episodio interessante di scambi giappone -> resto del mondo (ma non so se isolato) e' in poesia: Ungaretti e haiku.
ah si ^_^
non sapevo di Ungheretti e dell'haiku ! buono a sapersi, mi devo documentare un pò ^^
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